Opere d’arte: dalla fisica arriva Machina, l’acceleratore di particelle per la diagnostica

Tutte le news
Acceleratore di particelle Machina per restauro mobili antichi e opere d'arte

L’immenso patrimonio artistico italiano rappresenta una valore inestimabile in grado di conferire prestigio e autorevolezza al nostro Paese, e per questo l’obbligo delle istituzioni e degli stessi cittadini è quello di cooperare alla sua conservazione. Abbiamo visto come la tecnologia, specie quella a microonde, contribuisca in maniera decisiva dal punto di vista del ripristino dei manufatti lignei e del restauro mobili antichi. Ma da oggi un contributo significativo alla tutela delle opere d’arte arriva da un altro campo della scienza: la fisica.

 

All’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, infatti, sarà realizzato Machina (Movable Accelerator for Cultural Heritage in-situ non–Destructive Analysis), un acceleratore di particelle di ultimissima generazione pensato per la diagnostica di precisione non invasiva. Interamente dedicato ai beni culturali, questo strumento fungerà da supporto al lavoro di archeologi, restauratori e tutti gli esperti di beni culturali nello studio di reperti storici, opere d’arte e restauro.

 

Uno strumento che, oltre ad essere innovativo, è anche molto pratico in quanto le sue dimensioni (300 Kg di peso per 2 m di larghezza) lo rendono facilmente trasportabile e quindi adoperabile anche in luoghi in cui vengono custodite opere inamovibili o non trasferibili a causa delle precarie condizioni di conservazione. Machina, finanziato con 1,7 milioni di euro, nasce dalla collaborazione tra Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il CERN di Ginevra, e sarà realizzato con una tecnologia sviluppata al CERN per applicazioni biomediche chiamata tecnologia di quadrupolo a radiofrequenza, in grado di costruire un acceleratore di alta precisione.

 

In realtà l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze non scopre solo oggi questo tipo di innovazione, perché nel suo stesso laboratorio sono stati studiati molti reperti storici e opere d’arte grazie ad un altro acceleratore di particelle, ovvero quello in funzione al Laboratorio di Tecniche Nucleari per i Beni Culturali e l’Ambiente di Firenze (LEBEC), in funzione dal 2004.

 

Insomma, quanto sia fondamentale la realizzazione di strumenti portatili ad alte prestazioni nello studio e nella diagnostica di opere d’arte lo sa bene Trattamentoantitarlo.net, che da anni sfrutta la tecnologia a microonde in campo aperto: il sistema mobile SAURUS utilizzo dai suoi esperti rappresenta, infatti, uno strumento efficace ed ecosostenibile per la lotta ai parassiti di strutture lignee inamovibili e di elevate estensioni.