Devastante ed impetuoso, il maltempo che ha colpito la nostra
penisola nelle ultime settimane si è lasciato alle spalle ingenti danni
naturali con inevitabili ricadute economiche per centinaia di imprese. Ma
quanto accaduto certifica anche l’esistenza di una correlazione tra avverse
condizioni climatiche e disinfestazione tarli, e cercheremo di spiegarlo in questo articolo.
A pagare il prezzo più alto in termini di danni è stato il
Nord-Est dove si è assistito a una vera e propria strage di alberi, ben 14 milioni
per la Coldiretti. Le impressionanti raffiche di vento vicine ai 200 km orari, hanno
letteralmente devastato interi boschi di faggi, abeti rossi e bianchi dal
Trentino all’Alto Adige, passando per il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Un
ingente danno di natura ambientale che ha difatti aumentato il rischio di
instabilità idrogeologica e la probabilità che si verifichino frane e
smottamenti, senza considerare il grosso danno subito dalle imprese operanti
nella filiera del legno.
Esiste, tuttavia, anche un’altra problematica di natura
fitosanitaria che non va assolutamente sottovalutata, perché l’enorme quantità
di tronchi caduti, rimuovibili non prima di due anni, potrebbero favorire nei
prossimi mesi la proliferazione di parassiti del legno infestanti per piante
vive e abitazioni in loco. Tra essi, il nemico numero uno secondo gli gli
esperti è il bastrico dell’abete rosso (Ips
Typographus), un coleottero in grado di entrare da sotto le cortecce della
pianta riproducendosi e divorando il legno molto velocemente.
Il maltempo, dunque, mette seriamente a rischio l’ecosistema
dei nostri boschi e rappresenta una minaccia concreta per mobili e strutture in
legno delle case ubicate nei pressi delle zone danneggiate. La soluzione
efficace ed ecocompatibile in questi casi ha un solo nome: trattamento antitarlo a microonde.