Moderne e funzionali, le abitazioni di oggi sembrano proprio
non voler rinunciare alla qualità e all’eleganza del legno. Dalle strutture
inamovibili come pareti, capriate e parquet ai complementi d’arredo, questo
materiale è sempre più privilegiato. Ma proprio in quanto naturale, non è immune
al pericolo degli infestanti: una condizione che richiede un tempestivo trattamento antitarlo.
Tra le diverse tipologie di insetti xilofagi esistenti nell’ecosistema
ce n’è uno in particolare la cui esistenza è ignorata da molti nonostante venga
considerato dagli esperti un vero e proprio coinquilino delle nostre case. Si chiama
“Rhyzoperta dominica” meglio noto come
“Cappuccino dei cereali”, un
coleottero di colore bruno-rossastro lungo circa 3 mm la cui definizione è data
dal fatto che il capo è interamente nascosto nel protorace, alla stregua del cappuccio dei frati.
La particolarità di questo microrganismo, di origine
tropicale, è quella di attaccare i cereali distruggendoli. Un aspetto, quest’ultimo,
che spiega la sua presenza all’interno delle nostre abitazioni. Il Cappuccino
dei cereali, infatti, ama frequentare depositi di derrate e soprattutto
dispense alimentari dove infesta alimenti come la pasta, cereali secchi
(es. orzo, farro, segale ecc) ma anche
sughero e carta. Le femmine sono in grado di deporre centinaia di uova nelle
gallerie scavate nelle derrate o nel legno, con le larve che completano il
processo di crescita entro 6 mesi.
Le temperature primaverili di questi mesi contribuiscono in
maniera determinante al suo sviluppo, considerato che la loro condizione
termica ottimale supera i 30°C. Insomma, il rischio concreto che corriamo è
quello di ospitare questo parassita all’interno della nostra cucina senza
saperlo. Pertanto, in presenza di deterioramento del legno si potrebbe anche
ipotizzare che a causarlo sia stato il Cappuccino dei cereali. In tal caso, si
renderebbe necessario un trattamento ecologico tarli a microonde in grado di annientarlo in maniera efficace
e soprattutto ecocompatibile.