Il ripristino delle opere d’arte degradate dai tarli del legno richiede
certamente capacità, competenze e passione dei restauratori, ma in un’epoca
caratterizzata dall’intelligenza artificiale il contributo che arriva dalla
ricerca e innovazione non può passare in secondo piano.
Uno degli strumenti all’avanguardia in tal senso prende il
nome di Fotocamera Fluorescente. Sviluppata da un team del Dipartimento di
Fisica del King’s College di Londra, questa innovazione è in grado di
identificare facilmente vecchie vernici e materiali grazie alla tecnica FLIM
(Macroscopic Fluorescence Lifetime Imaging) e ai suoi 25 mila pixel sensibili
ai fotoni. Grazie ad essa, i restauratori avranno la possibilità di confrontare
la fluorescenza della vernice con altri componenti presenti in un dipinto.
Quella della Fotocamera Fluorescente si presenta insomma come
una tecnologia più avanzata rispetto a quella UV, già impiegata anche nella
diagnostica nel campo del trattamento antitarlo, ma soprattutto più economica rispetto a quest’ultima in
grado di garantire precisione nell’individuazione delle componenti da trattare.