Il processo di conservazione del patrimonio
artistico-culturale continua senza sosta alla Reggia di Caserta, dove l’azione
corrosiva di polvere e tarli non cessa di mettere a repentaglio gli
innumerevoli pezzi di antiquariato custoditi al suo interno. Per questo, la
dirigenza della più grande residenza reale d’Europa ha deciso di accantonare
definitivamente qualsiasi trattamento antitarlo chimico, optando per
la tecnologia intelligente a difesa di tavoli, sedie, poltrone, arazzi, tappeti
e librerie: una camera anossica.
Si tratta di un macchinario che opera attraverso un
generatore di azoto e, pertanto, di uno strumento in grado di conservare
manufatti in perfette condizioni di stabilità atmosferica e igrometrica anche
per lunghi periodi.
Essendo inerte, l’azoto è un gas capace di salvaguardare il
patrimonio non solo da fenomeni ossidativi e dalla polvere, bensì dagli sbalzi
di umidità e, soprattutto, da microorganismi come i tarli del legno. Ma la camera anossica è un’ottima soluzione
altamente ecosostenibile anche contro le tarme, ingolosite dagli infiniti
tendaggi presenti, tra arazzi, tappeti e tessuti vari, nonché contro i già noti
“pesciolini d’argento”, ovvero quei piccoli insetti che amano cibarsi di
materiali cartacei come libri, pergamene e tele dall’incommensurabile valore
storico.